
Cosa si può imparare quando metti insieme: un Esperto di Supply Chain, un Generale dell’Esercito e un Fair Player?
- On 4 November 2015
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- digital transformation, supply chain management
Sembra una barzelletta “un inglese, un tedesco e un italiano”, eppure è una storia vera.
Alla tavola del Risk Management dell’evento Fucina di ADACI, abbiamo condiviso un percorso di convergenza sull’interazione di Business, Tecnologia Digitale e Supply Chain.
Background.
Un contesto attuale in cui i paradigmi del mercato mutano in tempi stretti, abbiamo messo a confronto l’esperienza dell’esercito con l’esperienza delle aziende, abbiamo sperimentato il valore dell’utilizzo di supply chain digitali, come elemento strategico e operativo di ripresa e accelerazione.
L’esercito (Il tedesco) ha sottolineato il valore della cabina di regina (sala di comando) con strumentazioni sofisticate e personale operativo che frequentemente si allinea con il generale in comando, creando una doppia rete di informazioni e controlli, punti di snodo veloci in cui anticipare le azioni. La massina visibilità, in tempo reale. In un ambiente gerarchico e ben organizzato le informazioni hanno valore e rendono il sistema dinamico. Il parallelismo con l’organizzazione aziendale è immediato e subito percepiamo, la mancanza di reattività degli strumenti a disposizione della cabina di regia (tower of control).
L’esperto di Supply Chain (l’Italiano) ci riporta ad un mondo operativo, dove la rete fisica, raramente coincide con i dati a disposizione dell’organizzazione. Conoscere il fornitore, capire le sue dinamiche, è un valore per leggere il non detto, ipotizzare le sue mosse e sopperire alla mancanza di dati. Verifiche, ritardi di decisione, interventi di emergenza, azioni riparatrici, sono azioni quotidiane di assestamento.
L’esperto Fair Player (l’Inglese) propone metodologie e setta meccanismi virtuosi per accelerare il processo e mappare la supply chain, un valido supporto per disegnare un network resiliente. Un approccio tecnico e di mediazione.
I tre esperti hanno dato il loro contributo con diversi punti di osservazione assegnando un valore alla visibilità, all’attendibilità delle informazioni, alla qualità dei dati, alla diffusione delle competenze, all’ evoluzione dei modelli operativi, agli interventi nelle infrastrutture, che sono tutti fattori, che combinati insieme agiscono da moltiplicatore di business e di performance.
Opportunità.
Abbiamo appreso velocemente dal racconto dell’esperienza dell’altro e abbiamo toccato e compreso l’importanza del digitale con la possibilità di includerlo nel nostro modo di lavorare. Il valore del digitale sta nel facilitare la lettura, nell’aumentare la visibilità, nel settare i sensori del cambiamento nel mercato e lungo la catena di fornitura. L’Esercito ha sistemi molto avanzati di comunicazione adattabili a mezzi, persone e reti, per settori e zone, stanno progettando le nuove tecnologie dei prossimi 30 anni. Progettare con meno risorse, in modo intelligente e tecnologico.
Saper cogliere l’ opportunità, che la tecnologia digitale offre, significa contare sulla trasformazione di catene tradizionali di approvvigionamento in catene digitali.
Siamo consapevoli di quanto questo passaggio sia necessario per coniugare l’interno e l’esterno della supply chain, due aree tradizionalmente distinte.
Quale tecnologia digitale?
L’impatto è significativo, sta cambiando il modo di fare business attraverso: Social Media, Mobility, Analytics, Cloud Computing.
I Social Media offrono prodotti e servizi personalizzati in termini di raccolta di esigenze, permettono di pubblicizzare i prodotti e riducono i costi di vendita.
La Mobility: la tracciabilità delle consegne e del loro stato, la tracciabilità dei componenti, diventano piattaforma abilitanti di nuove modalità di fornitura.
Gli Analytics: forniscono la possibilità di inserire azioni di alert, di risposta, rendono la catena del valore mobile in auto-apprendimento e assestamento continuo, in modo da permettere un efficientamento della spesa di approvvigionamento.
Il Cloud Computing: permette l’accesso remoto in qualsiasi momento ad esperti e dipendenti, educa in modalità veloce ad aumentare gli interventi dei clienti e dei lavoratori ad analizzare dati, opzioni e trovare soluzioni per ottimizzare la spesa, risolvere problemi di mancanti, e agire in risposta allo stop and go della domanda.
Una soluzione? Andiamo oltre lo sforzo …..
Uno sforzo per adattare la tecnologia, uno sforzo per la sua comprensione. La maggior parte delle aziende scelgono una modalità incrementale, progetti a breve con rapidi risultati. Una trasformazione della modalità di lavoro statico in dinamico, sempre connessi.
I benefici derivanti dall’adozione di un modello digitale quali sono?
- Avere rami della supply chain connessi fra loro, in tempo reale, offre un livello di visibilità senza precedenti e favorisce modelli operativi evoluti;
- Collaborazione continua e virtuale con fornitori e aziende partner. In questo modo trasformiamo network da passivi a proattivi;
- Modelli operativi evoluti, nuove piattaforme digitali che si adattano ai continui cambiamenti della domanda dei consumatori conferendo flessibilità.
Livelli virtuosi di apprendimento che comportano azioni concrete:
- Dinamicità del planning, aggiornamenti di stato, elementi per prendere decisioni e pianificare con sicurezza;
- Aumento di produttività attraverso impiego di: robot, magazzini automatici, droni, uomo e macchina in connessione continua;
- Analisi automatizzate sui dati di produzione/vendita, favoriscono l’ ascolto del cliente e ispirano soluzioni per l’innovazione;
- Flessibilità organizzativa in risposta al mercato per sostenere la customer experience.
Sintesi:
L’ambizione dei CPO e SCM è saper interpretare i segnali deboli e rispondere con azioni coordinate e di impatto. Le nuove tecnologie sono un valido alleato nella velocità e visibilità, per leggere e interpretare le informazioni reali che meglio descrivono gli eventi.
Oggi prevale l’inserimento graduale, l’approccio quick wins per il passaggio alle nuove tecnologie digitali.
I vantaggi delineati sono così visibili: è necessario che sia sviluppato unapproccio globale a persone, processi, tecnologia e aspetti di governance della trasformazione con la considerazione di uno scenario a medio termine.
Tre passi (People, Process, Technology) di analisi aiuterebbero ad identificare le modifiche per dotare l’organizzazione di un programma di digital supply chain network.
Una ricetta semplice tutta da interpretare con le informazioni disponibili.
Tre domande:
- Come sarà il vostro cliente fra 10 anni?
- Quali saranno le attività che porteranno valore?
- Quali di queste saranno parte della supply chain digitale?
Vogliamo essere pratici e concreti ma anche progettisti di una rete interna ed esterna, solida, che supporti le relazioni di business e intercetti esigenze future.
Giornata positiva in un contesto dinamico, top!
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